SONO STATE EFFETTUATE OPERAZIONI CRITICHE IN AREE INDUSTRIALI, COSTIERE, URBANE: NUOVE STRATEGIE DI RILIEVO AEROFOTOGRAMMETRICO
Dalle coste del Ponente Ligure per il rilievo aerofotogrammetrico ai capannoni industriali Tenaris Dalmine per la verifica delle coperture: la 3DeFFe ha le soluzioni senza rinunciare alla sicurezza ed alla definizione dei rilievi anche in aree critiche. Che dire dei droni?
Droni. Droni sempre. Droni per ogni situazione. E’ sempre valido e accettabile per ogni tipo di rilievo? Il monitoraggio, il rilievo e la verifica di uno stato di fatto richiedono spesso il sorvolo di aree critiche, industriali, costiere o di zone non facilmente raggiungibili o del tutto inaccessibili. Come comportarsi nella scelta del migliore metodo di acquisizione immagini? E’ sempre possibile utilizzare i droni in sicurezza? E’ sempre accettabile la definizione delle immagini acquisite dai droni da 300 gr autorizzati al sorvolo di aree critiche? Può essere necessario, come nel caso del rilievo delle acciaierie Tenaris Dalmine (BG), effettuare un rilievo per valutare lo stato di conservazione e danneggiamento di ampie coperture industriali, ove l’impiego del drone può essere oltre che non rispondente alle regole ENAC anche sconveniente dal punto di vista logistico – organizzativo e quindi economico.
In altri casi, facilmente la criticità delle zone nei confronti dell’uso dei droni come “mezzo di trasporto” per a fotocamera, è dovuta a diversi fattori di contesto: autostrade ed infrastrutture sensibili, aree militari o aeroportuali, la localizzazione dell’oggetto di interesse in area urbana e/o densamente popolata, come nel caso della scogliera da noi rilevata in zona urbana sanremese.
Ricordiamo infatti che, ad oggi ai sensi del nuovo regolamento ENAC sui mezzi aerei a pilotaggio remoto, gli operatori riconosciuti ENAC possono sorvolare con i droni anche i centri urbani e le città, a patto comunque di non sorvolare assembramenti e concentrazioni di persone. Resta inoltre obbligatorio il rispetto degli altri articoli del regolamento ENAC in materia di conduzione SAPR – droni e codice della navigazione. I droni ad oggi autorizzati al sorvolo di aree critiche sono quelli con peso complessivo al decollo massimo pari a 300 gr. Ma è sempre sufficiente la piccola fotocamera montata al di sotto di un drone di così limitato peso al decollo?
Ovviando agli impedimenti ENAC e superando le criticità di contesto la 3deFFe ha effettuato con successo alcune missioni per il sorvolo di aree critiche, industriali, costiere ed urbane finalizzate ad ispezionare uno stato di fatto e per effettuare il rilievo aerofotogrammetrico dei luoghi. La 3DeFFe si avvale, ad oggi, di collaborazioni strette con aziende autorizzate al volo e di strumentazioni alternative, palloni aerostatici, aste telescopiche di diverse altezze.
Abbiamo quindi messo a punto strategie e sistemi di telerilevamento alternativi al drone, che ci consentono di sorvolare aree critiche, anche sensibili, urbane ed industriali in sicurezza, in tempi relativamente rapidi e con risultati ottimali, senza rinunciare cioè all’uso di camere fotografiche professionali che consentono di ottenere un GSD al suolo di elevato dettaglio. L’aspetto fondamentale da curare è la preparazione del piano di volo, cosa che nell’impiego del drone avviene quasi del tutto in automatico, essendo assistiti da appositi software di gestione contemporanea delle mappe e del drone stesso. Resta poi naturalmente d’obbligo il rilievo topografico a terra dei punti di riferimento.
I sorvoli sono stati quindi pianificati a tavolino dopo una attenta valutazione del sito di intervento in funzione dell’obiettivo del rilievo stesso. Per ottenere buone immagini infatti è stato necessario, oltre che richiedere le necessarie autorizzazioni tanto all’ENAC quanto agli enti gestori dei siti rilevati scegliere l’orario migliore della giornata in cui effettuare la missione di volo: quasi sempre le prime ore del mattino si rivelano le migliori ma, come per esempio nel caso di Tenaris Dalmine, il colore prevalentemente scuro delle coperture ha consentito di avere ottimi risultati effettuando il volo a mezzogiorno.
Il rilievo della scogliera invece, effettuato in estate, ha richiesto l’impiego delle prime ore del mattino in quanto il sole alto avrebbe creato ombre troppo scure facendo perdere dettaglio fotografico ed informazioni al modello finale ed all’ortofoto.
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